L'arte del Jeet Kune Do raggiunge la perfezione quando viene dimenticato tutto ciò che è stato appreso, quando la mente è completamente sgombra e quando l'Io si è dissolto.
L'apprendimento delle tecniche corrisponde all'apprendimento delle filosofie Zen; e sia nello Zen che nel Jeet Kune Do la competenza, la conoscenza astratta, non è tutta la base delle disciplina. Sia lo Zen che il Jeet Kune Do vogliono che si raggiunga la verità ultima, che è il vuoto o l'assoluto. Quest'ultimo trascende tutte le specie di relatività.
Per poter fluttuare a tuo agio, nel vuoto, senza incontrare ostacoli, dimentica le tecniche che hai appreso. L'apprendimento è importante, ma non diventarne schiavo. E soprattutto, elimina tutto ciò che è esteriore e superfluo. La cosa prima è la mente. Qualunque tecnica, per buona e ambita che sia, diventa una "malattia" quando la mente viene ossessionata.
Le sei malattie:
- Desiderio di vittoria
- Desiderio di ricorrere alle astuzie tecniche
- Desiderio di fare sfoggio di tutto ciò che si è appreso
- Desiderio di intimorire l'avversario
- Desiderio di rappresentare il ruolo passivo
- Desiderio di liberarsi della malattia di cui si è affetti, qualunque essa sia
2 commenti:
Bello il post... interessante davvero.
L
Grazie Lyl!
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