Il riscaldamento è un processo che produce i rapidi mutamenti fisiologici che sono necessari perché l'organismo fornisca prestazioni fisiche straordinarie. Perché l'atleta tragga il massimo beneficio del processo di riscaldamento gli esercizi debbono imitare il più possibile i movimenti che esso eseguirà nella disciplina che pratica.
Il riscaldamento riduce la viscosità del muscolo e la resistenza che esso oppone al proprio movimento. Migliora la prestazione e previene i danneggiamenti nelle attività violente, per i seguenti motivi:
Perché la ripetizione dell'esercizio prima dell'incontro fissa nel sistema neuromuscolare coordinatore dell'atleta l'esatta natura del compito che esso deve affrontare e migliora il suo senso cinestetico.
Perché l'aumento della temperatura corporea favorisce le reazioni biochimiche che forniscono l'energia per le contrazioni muscolari, abbrevia i periodi di rilassamento muscolare e contribuisce a ridurre la rigidità muscolare.
Questi due processi rendono il movimento più preciso, più vigoroso e più veloce, aumentando la elasticità e riducono la vulnerabilità dei tessuti.
Nessun atleta usa la gamba con violenza senza prima averla accuratamente riscaldata. Lo stesso principio vale per tutti i muscoli chiamati a fornire prestazioni elevate. La durata del riscaldamento varia da caso a caso. I ballerini, per esempio, si riscaldano i muscoli per due ore prima dello spettacolo: cominciano con movimenti molto leggeri e ne aumentano gradualmente l'intensità. A loro avviso questa pratica riduce il rischio dello stiramento muscolare che comprometterebbe la perfezione dei loro movimenti.
La ripetizione dell'esercizio prima dell'incontro fissa nel sistema neuromuscolare coordinatore dell'atleta l'esatta natura del compito che deve affrontare.
L'atleta in età tende a riscaldarsi più lentamente e per più tempo. O perché sente il bisogno di riscaldarsi più a lungo o perché col passare degli anni è diventato più furbo.
Bruce Lee
4 novembre 2007
Il riscaldamento
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Esercizi Aerobici
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