21 ottobre 2007

La finta che precede l'attacco

La finta, è l'arte di usare il proprio corpo fingendo un attacco ad un dato punto del nostro avversario attaccandone poi un altro. Una finta appena accennata è inutile, e diventa solo un movimento in più, che non distrae l'avversario. La finta anticipa un colpo d'affondo. Ci sono un infinità di finte, quanti sono i colpi a disposizione nel Jeet Kune Do, sta a noi trovare la giusta combinazione tra finta e colpo vero e proprio.
Una buona strategia è quella di lavorare su diversi piani, immaginando di suddividere il corpo del vostro avversario in 3 livelli attraverso delle linee orizzontali che separano la parte alta (la testa) dalla parte centrale, (busto) fino alla parte bassa (arti inferiori, genitali). Fatto ciò cercate la finta che possa impegnare la difesa e l'attenzione di uno dei 3 livelli del vostro nemico. Un esempio? Fintare un jab al volto, e affondare con un calcio laterale basso, al ginocchio della gamba avanzata del vostro avversario.

Qualunque sia il vostro scopo, non dimenticate mai di usare questo tipo di strategia, dalla grande efficacia. Sia in un combattimento da ring, che da strada sarete in grado di continuare a mettere a segno i vostri colpi. Non imprigionatevi in poche combinazione e non siate ripetitivi in ciò che vi viene più semplice. Cercate di far emergere la vostre capacità, passando da un livello all'altro portando il vostro avversario in un continuo stato confusionale.

Andrea (drago, tao, filosofia, corsi, lecco, jeet kune do, jkd, stage, allenamento arti marziali, autodifesa, jab , cross, calci, Bruce Lee)

1 commento:

Romano Scaramuzzino ha detto...

Caro Andrea,

l'argomento del tuo post è molto interessante. Nella mia esperienza di "kickboxer" ho potuto verificare l'importanza della "finta" durante un combattimento. Ti segnalo, come tu sai, che è anche importante imparare a non cadere nella trappola della "finta". Se succede son guai. Forse ci vuole più allenamento nella difesa contro un attacco "fintato" che nell'eseguirlo.

Ciao,
Romano