23 aprile 2007

Ci sono persone che praticano le arti marziali per vanto, c'è chi poi lo fa soltanto per sentirsi, in qualche modo, superiore agli altri...esistono taluni che senza coscenza calpestano tatami, blaterano frasi delle quali non conoscono nemmeno il vero significato; chi parla dei fiori di ciliegio senza tener conto del fatto che monaci e samurai non sono la stessa cosa vestita di diversi colori.
Dalle assurdità mediatiche alle false posture concettuali della filosofia pseudo-marziale siamo naturalmente portati a combattere quotidianamente questi nuovi nemici, l'ignoranza, l'inconsapevolezza e la mala informazione; ciò che dobbiamo sapere è scritto su qualche schermo?lo si legge fra le colonne di un giornale?Bene la risposta voglio darla immediatamente io: NO. E' dentro di noi ciò che l'arte marziale realmente è, nel nostro cuore, nelle radici della nostra anima.

da Andrès

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo credo anch'io.. Spesso mi sono chiesto come può definirsi "marziale" una persona che ha in sé motivazioni che lo portano a praticare solo per apparire e non per essere.. Io sono un modestissimo praticantendi Aikido, ma pratico per capire quanto più c'e, dentro ogni gesto, disinteressandomi di doverlo fare per poter poi presentarmi ad una sessione di esame, verso la quale molti dei praticanti che conoscono ambiscono come unico fine legittimo del lavoro svolto sul tatami..
Lorenzo

Andrea ha detto...

Grazie Lorenzo per la tua risposta,e per averci esposto il tuo punto di vista che condividiamo anche noi.
Ciao continua a leggerci
Andrea